Tutto cominciò nel lontano 1978, quando con tre vittorie consecutive nelle ultime tre partite di Campionato (Sambenedettese Avellino = 0 – 2, Avellino Cagliari = 1 – 0, Sampdoria Avellino = 0 – 1) l’Avellino riuscì ad agguantare una promozione che sembrava compromessa, dopo aver condotto una bellissima stagione ma aver racimolato la miseria di 4 punti in 6 partite tra la 28ima e la 33ima giornata.
La promozione avvenne l’11 giugno al Marassi, con un gol del numero 8 Mario Piga al 9′ della ripresa, che porta in vantaggio un Avellino in maglia bianca. L’Italia festeggiava già la vittoria del giorno prima contro l’Argentina all’Estadio Monumental di Buenos Aires con un bellissimo gol Roberto Bettega.
Quello stesso giorno in Italia si votavano due referendum: uno sull’abrogazione delle Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico della Legge Reale del 1975, che ovviamente non fu abrogato per il timore destato dagli “anni di piombo”; l’altro sull’abrogazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Anche quest’ultimo non fu abrogato, ma 15 anni dopo lo stesso referendum, sull’onda dello scandalo di “mani pulite” raggiunse addirittura il 90% dei voti favorevoli all’abrogazione (mentre nel 1978 aveva raggiunto solo il 45%). Questa, però, è un’altra storia…
Il Sindaco Massimo Preziosi e Ciriaco De Mita, allora Ministro per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno, dicastero, poi, abolito nel 1993, insieme ad altri 6.000 avellinesi si erano recati al Marassi di Genoa per partecipare di persona alla Festa della Serie A
Nei 10 anni di Serie A, l’Avellino fece valere la “Legge del Partenio“, una legge per cui anche le prime squadre della Serie A dovettero spesso inchinarsi. Questi alcuni risultati:
1978-1979
Avellino – Milan = 1 – 0
1981-1982
Avellino – Milan = 2 – 0
Avellino – Napoli = 3 – 0
Avellino – Roma = 1 -0
1983-1984
Avellino – Milan = 4 – 0 ( 31′ Bergossi, 39′ Barbadillo, 68′ Bergossi, 80′ Colomba)
1985-1986
Avellino – Inter = 1 – 0
1986-1987
Avellino – Milan = 2 – 1 (da quanto si può osservare il Milan faticò sempre parecchio al Partenio)
1987-1988 (l’anno della Serie B)
Avellino – Juventus = 1 – 0
Molti giocatori importanti vestirono la casacca verde dei lupi, tra cui Durante questi anni transitano per Avellino tanti futuri campioni e giocatori già affermati, come gli irpini Fernando De Napoli (poi gloria del Napoli), Stefano Tacconi (che divenne lo storico portiere della Juventus dal 1983 al 1992), Andrea Carnevale (altra stella dei due scudetti del Napoli), Geronimo Barbadillo (esplosivo attaccante peruviano), Ramón Díaz, Juary (quello che quando segnava faceva i giri intorno alla bandierina del calcio d’angolo), José Dirceu, Walter Schachner, Franco Colomba (poi anche allenatore nella stagione 2005/2006), e allenatori come Vinicio, Rino Marchesi e Ottavio Bianchi.
Insomma di calcio giocato bello e de legante se ne vide molto. I risultati migliori furono raggiunti nel 1981-1982 con l’ottavo posto (fu l’anno della seconda stella per la Juventus e della prima retrocessione in Serie B per il Milan ed il Bologna; Juary si concesse il giro della bandierina per 8 volte!) e nel 1986-1987 (l’anno del primo scudetto del Napoli). La retrocessione venne l’anno dopo, il terribile 1987-1988, quando il Napoli perse lo scudetto con il Milan e l’Avellino, appunto, torno in Serie B dopo 10 fantastici anni di A!
Fu un peccato perché quell’anno retrocedevano solo due squadre, vista la volontà di trasformare la Serie A da 16 a 18 squadre. La classifica fu, tra l’altro, molto corta: Cesena 26p., Verona e Como 25 p., Ascoli, Pisa e Pescara 24 p., Avellino 23 p. , Empoli 20 p. (con 5 punti di penalizzazione per illecito sportivo, altrimenti salvo). L’ultima partita di campionato l’Avellino se la disputo al Meazza contro l’Inter. Nel finale Alessandro Bertoni colpì la traversa e di fatto quel gol mancato portò l’Avellino in B.
Lo scorso anno l’Avellino si è giocato la promozione ai play off contro il Bologna. Il nostro augurio è che quest’anno possa accedere alla Serie A (dopo 28 anni) senza passare per i play off e magari fa tornare a valere la “legge del Partenio“.
Il 23 novembre del 1980 si verificò il terribile terremoto dell’Irpinia che causò circa 3.000 vittime. L’orgoglio della gente consentì alla città di riprendersi anche da un evento così terribile.
Amedeo Gargiulo