Diego Armando Maradona – Napoli rende omaggio al suo unico eroe

Diego Armando Maradona

La notizia della scomparsa di Diego Armando Maradona ha scosso una città. Omaggio sotto il murales di Napoli Est.

D10S è morto. Non è sicuramente il titolo della canzone di Francesco Guccini, ma la sconvolgente notizia che ha colpito il mondo del calcio: Diego Armando Maradona è morto. Per l’argentino è stato fatale l’arresto cardiaco, durante la fase di convalescenza del suo post-operatorio. El Pibe de oro, nato a Lanus, aveva appena compiuto, lo scorso 30 ottobre, 60 anni. Il mondo e Napoli piangono la sua scomparsa:

Maradona

Genio e follia. Per comprendere la genialità di Diego Armando Maradona bisogna ascoltare chi l’ha vissuto in pieno, quella generazione di tifosi che a sentire il suo nome vede ancora le magie di Diego: il goal contro il Verona del 20 ottobre del 1985 quanto riceve un lancio dalle retrovie e dalla distanza di poco più di trenta metri riesce a superare il portiere; quello contro il Brescia, capace di insinuarsi nella difesa degli avversari “come una lama nel burro”; infine, la punizione a due del 3 novembre del 1985 contro la Juventus di Platini, nonostante una discussa distanza tra pallone e barriera l’argentino esclamò (secondo quanto riportato da Bruscolotti) “Tanto gli faccio goal comunque”.

I trofei vinti con l’Argentina (campione del mondo del 1986) e quelli con il Napoli (2 scudetti, Coppa Uefa, Coppa Italia, Supercoppa Italiana) sono solo la ciliegina su una carriera fatta di carisma, personalità, altruismo riuscendo a diventare il paladino di due popoli (Argentino e Napoletano) che si sono tolti qualche sassolino dalla scarpa. Diego Armando Maradona è stato anche follia, quel suo carattere irrequieto, i suoi vizi e le sue debolezze sono stati gli ingredienti per perdere qualche occasione in più, ma lui ha sempre affermato che nella vita ha fatto e detto ciò che ha voluto. A Diego si possono recriminare tante cose, ma mai di non essere stato sincero.

Napoli

Napoli è spenta. La città partenopea ha accolto la notizia come un fulmine al ciel sereno e pur paspettandosi l’arrivo di questa news, da dopo l’operazione, comunque ha fatto breccia in un momento così terribile seminando tristezza nel cuore dei tifosi napoletani. L’assessore allo sport, secondo a quanto riportato da Fanpage, Ciro Borriello ha proclamato il lutto cittadino.

La periferia est di Napoli ha voluto salutare Diego Armando Maradona attraverso il murales di Jorit. I cittadini della VI Municipalità hanno voluto farlo accedendo i fumogeni, i lumini ed esporre uno striscione con “Addio Diego” accompagnato tutto con un religioso silenzio. La polizia municipale e di stato hanno cercato di controllare e di dissolvere un probabile assembramento di persone, permettendo ai cittadini (nonostante la zona rossa) di poter salutare il suo idolo.

Intervista

Forzazzurri.net ha intervistato alcuni tifosi per comprendere il bene verso Maradona, Francesco di 26 anni “Maradona è l’eroe napoletano dei nostri genitori. Ogni argomento che facevo con mio padre era presente Diego. Non siamo cresciuti vedendo Diego dal vivo, ma solo vedendo gli occhi dei nostri genitori e per come era sempre al centro dell’attenzione per noi era un esempio. Poi sono iniziate le prime vhs, i primi video su internet, così, da quel momento ci siamo innamorati anche noi. L’uomo che ha trascinato non solo il Napoli, ma Napoli alla conquista di uno scudetto contro le potenze del nord tanto blasonate. Quello scudetto è stata una rivincita per i napoletani. Maradona è stato uno sfogo di una città intera. Lui non è morto. Maradona è eterno”; Roberto di 28 anni: “Io ho 28 anni e non ho vissuto Maradona come lo ha vissuto mio padre e quelli della sua generazione. Ma ho giocato a calcio, sono un appassionato di calcio e del calcio. Ho visto tante videocassette e purtroppo sono cresciuto con quelle. Ha trasmesso a questa città e al suo popolo tutto il suo amore. Ci ha amato e noi lo abbiamo amato e così sarà per sempre. Vivrà sempre nei nostri ricordi. Ciao Dio del calcio! Sono rimasto malissimo per la notizia, ho pianto tanto. Per me e per tutti era considerato più di un uomo, era Dios, era semplicemente DIEGO ARMANDO MARADONA.” ; Francesco di 28: “Maradona o semplicemente Diego è il supereroe del calcio Napoli, colui che ha sconfitto le ingiustizie e che ha portato gioia e orgoglio a tantissime persone umili, persone che lui amava perché era come loro, diceva. Diego è il simbolo della lealtà, colui che non tradisce i suoi “amici” per il vile denaro o potere, ma al contrario è sempre stato lì con i suoi amici pronto a difenderli e a portarli in alto. Io e i miei amici da bambini siamo cresciuti giocando a calcio per strada e spesso si sentiva una frase magica: “ ma chi si Maradon “ io credo che questa frase sarà ripetuta da tantissimi altri bambini di napoli perché i supereroi non muoiono mai, ciao Diego.”

Napoli piange un suo figlio, l’unico che è riuscito a farla splendere. Diego Armando Maradona: chi ama non dimentica.

 

Diego Armando Maradona

(i lumini ai piedi del murales)

diego armando maradona

(Striscione a sinistra del murales)

Francesco Abate