Gattuso ha fallito, ancora una volta ADL ha ragione sul lungo termine

Gattuso-Napoli ai titoli di coda e senza la soundtrack che avrebbe accontentato tutti.

C’è stato un punto della stagione in cui la tifoseria azzurra è stata fortemente spaccata sul gradimento o meno della gestione Gattuso a Napoli e sulle colpe da attribuire all’ex Milan. Innegabili sono le difficoltà impreviste che il tecnico calabrese ha dovuto affrontare nel corso della stagione: infortuni, troppi e, peggio ancora, avvenuti contestualmente nello stesso reparto; quando non era un infortunio, anche il COVID-19 ha precluso a Rino Gattuso di mettere in campo ciò che era stata la sua idea iniziale, il disegno tattico primordiale tramite il quale il mister si poneva l’intento di far coesistere Mertens ed Osimhen: il passaggio dal 4-2-3-1 posizionando il belga alle spalle dell’ex Lille, Bakayoko a lavorare da diga a centrocampo proponendo un calcio rapido fatto di verticalizzazioni e continua ricerca della profondità per sfruttare la velocità di Osimhen e del rinato Lozano. Come se non bastasse, Gattuso è stato nuovamente colpito dalla miastenia a dicembre ed è difficile pensare che l’immagine del mister crudo, massiccio e cazzuto agli occhi dei suoi uomini, non sia stata minimamente minata dal suo stato di salute. Con tutti gli uomini a disposizione, il Napoli di Gattuso ha viaggiato in media Scudetto ed ha superato il girone di Europa League, allora viene da chiedersi cosa avrebbe potuto fare Gattuso nel periodo più negativo della stagione in cui il Napoli ha toccato addirittura la settima posizione? Al tecnico di Corigliano va dato assolutamente il merito di aver ricompattato l’ambiente dopo la partenza di Ancelotti ma la differenza tra il buon allenatore che è, ed il grande allenatore che sarà dopo le ossa fortificate dall’esperienza Napoli, sta nel gestire le situazioni di emergenza, trovare soluzioni tattiche alternative sfruttando tutta la rosa a disposizione e, soprattutto, non trasmettendo confusione ed insicurezza alla squadra con atteggiamenti tattici rinunciatari. Abbiamo visto un Napoli troppo brutto per essere giustificato dalle assenze. Grazie alle precedenti gestioni tecniche, il Napoli ha nel DNA l’attacco ed il pallino del gioco, quasi sempre negativa invece la gestione del vantaggio. I 100 gol realizzati sono nei piedi e nella testa degli azzurri, sono numeri in linea con quelli delle precedenti stagioni a pieno organico. Il Napoli è costruito per occupare senza troppi patemi le posizioni dalla seconda alla quarta in Serie A. La stampa nazionale è al fianco del mister, è palese, dall’esperienza azzurra Gattuso è uscito più forte anche senza l’approdo alla prossima Champions, per aver convissuto un anno e mezzo con ADL ma, come già avvenuto in passato, il Napoli si trova ad aver dato all’allenatore uscente più di quanto abbia ricevuto ed il presidente De Laurentiis, ancora una volta, sul lungo ha avuto ragione.

Mario Scala

Mario Scala

Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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