I veri protagonisti sono gli errori dei portieri. Tra casualità e non: pretendiamo troppo da loro?
Un finale di stagione per i portieri da dimenticare. Le ultime settimane di calcio nazionale e internazionale hanno dimostrato l’inefficacia di una tattica di gioco che vede la costruzione dal basso che parte dai piedi dei portieri. Un sistema di gioco che molto spesso mette in difficoltà le abilità degli estremi difensori che, spesso, cadono nell’errore. In questo campo l’opinione pubblica calcistica si divide tra sfortuna e limitatezza delle capacità dei portieri, ma rimane il fatto che questi eventi possono determinare in modo definitivo la stagione di una squadra. In questa stagione diverse sono state le figuracce, o sfortune, degli estremi difensori.
Errori all’estero
L’errore più eclatante è stato quello di Gigio Donnarumma, che durante la partita di ritorno contro il Real Madrid, ha sbagliato il rinvio di un pallone in cui si è fiondato Benzema. Uno strafalcione che ha dato il via alla rimonta dei Blancos, eliminando la squadra di Parigi dalla Champions League. Non è stata la prima volta per il campione d’Europa italiano che con la maglia del Milan aveva già regalato queste perle. Il più clamoroso era stato a Genova contro la Sampdoria, nell’aprile del 2019, quando nella gestione della palla sbagliò un passaggio e regalò il vantaggio ai blucerchiati. Dello stesso destino è stato Edouard Mendy del Chelsea, sempre a discapito del Real di Benzema, che non è riuscito a gestire un retropassaggio. Un errore che, anche in questa occasione, è costato la Champions al club inglese.
La Seria A e non solo
Nell’arco di quattro giorni il calcio italiano, in particolare la Serie A, ha dimostrato quanto può essere pesante un errore di un portiere. Il primo è stato quello di Meret del Napoli che non è riuscito a gestire bene una manovra costruita dal basso e ha regalato il goal all’Empoli. Con questo strafalcione il numero uno dei partenopei ha quasi messo fine alle speranze scudetto dei tifosi del Napoli. Dello stesso avviso è stato l’errore di Radu dell’Inter contro un Bologna concentrato. Infatti, l’estremo difensore nerazzurro nel tentativo di girare per primo un retropassaggio colpisce male il pallone, che diventa preda di Sansone. Questo evento ha complicato la lotta scudetto della pazza Inter nella riconferma di campioni d’Italia. A commettere tali errori sono anche i migliori. Infatti, nel campionato di Serie B anche il “padre” dei portieri italiani ha commesso uno strafalcione. Gianluigi Buffon ha lisciato un pallone nel tentativo di servire il suo compagno, ma è diventato preda dell’avversario del Perugia.
Portieri come centrocampisti
I tantissimi errori che si sono succeduti in quest’ultimo periodo sono il chiaro segnale che non tutti riescono ad attuare adeguatamente questa trama di gioco. L’errore del portiere del Napoli è il frutto di una strategia che non può essere effettuata quando mancano le qualità. La squadra partenopea, in questi anni, ha utilizzato spesso questo modo di gestire la palla, ma ha funzionato bene quando in porta il Napoli aveva Pepe Reina (che a volte sembrava molto più bravo con i piedi che con le mani) e funziona adeguatamente con Ospina (non dimentichiamo l’errore a Roma contro la Lazio). Il problema non è certamente il singolo in quanto tale, ma la costante ricerca di una trama da gioco che forse non può essere sempre fatta. La lacerante condanna a Meret è alquanto esagerata, non vanno dimenticate le parate decisive, ma va sicuramente tenuto in considerazione che le qualità che avevamo in passato non sono più a disposizione. Un errore che per i tifosi del Napoli sembra dire: ADDIO SCUDETTO!
Francesco Abate