Lopalco: “Le porte aperte aiutano la diffusione del coronavirus, si doveva giocare a porte chiuse”

Lopalco Pier Luigi

Lopalco: è ovvio che è un modo per aiutare il virus a circolare tenere 40.000 persone in uno stadio, ma è ovvio che queste scelte devono essere fatte da chi di dovere, se fossi stato io avrei giocato a porte chiuse ed il campionato poteva continuare così

A  ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e professore ordinario di igiene dell’Università di Pisa.

Queste le sue parole:

“Parlo da epidemiologo e quando si tratta di fronteggiare la diffusione di un virus come questo che si trasmette con contatti ravvicinati, è chiaro che nel momento in cui non abbiamo un vaccino, l’unico modo per impedirlo è evitare i contatti sociali, compatibilmente col non bloccare un intero Paese. Però ci sono degli eventi che in caso di epidemia devono essere bloccati, i cosiddetti grandi eventi.

E’ ovvio che è un modo per aiutare il virus a circolare tenere 40.000 persone in uno stadio, ma è ovvio che queste scelte devono essere fatte da chi di dovere, se fossi stato io avrei giocato a porte chiuse ed il campionato poteva continuare così.

La prevenzione va fatta prima che succedano guai. Noi nell’ambito biomedico abbiamo cancellato convegni per precauzione e parliamo di 100 persone in una sala. Questo principio di precauzione dovrebbe essere tenuto molto presente sui grossi eventi. E’ importante chiarire attraverso i mezzi d’informazione la situazione.

E’ verissimo che la stragrande maggioranza dei casi – specialmente i più giovani e quelli buoni in salute – passa e si verifica come un raffreddore, mal di gola. In altri casi il discorso è diverso, il paziente 1 di Codogno si preparava per correre una maratona, è giovane ed è in terapia intensiva da diversi giorni.

Il problema è il numero di casi, a Lodi, Cremona ci sono ospedali efficientissimi, ma si trovano in difficoltà con i posti letto e non solo. E’ l’impatto che questo virus può avere sulla sanità che ci preoccupa. Da un punto di vista calcistico sono apolitico, ma tifo Lecce perché nato lì. L’impatto economico che può avere un virus del genere è equivalente al bruciare 5 milioni in 5 secondi. Bisogna guardare il sistema nella sua interezza”. Afferma e conclude Lopalco.

Lopalco Pier Luigi

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Vincenzo Vitiello

Giornalista --- Vice Direttore

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