“Senza di lei non sarei arrivato fino a qui”. CorSera racconta la storia di Jorginho

“Senza di lei non sarei arrivato fino a qui”. CorSera racconta la storia di Jorginho

“Senza di lei non sarei arrivato fino a qui”. CorSera racconta la storia di Jorginho. “È difficile, forse impossibile, trovare un calciatore professionista che abbia un’idea così profonda, nobile e completa del calcio femminile, come quella di Jorginho, stella del Chelsea e della Nazionale di Roberto Mancini: «Dobbiamo imparare molto: che il calcio non sia un gioco per le ragazze è un concetto che non esiste — ha detto il brasiliano di passaporto italiano —. Credo che loro dovrebbero avere molte più opportunità e più appoggio. Il mondo ne guadagnerebbe soltanto…».

CorSera racconta la storia di Jorginho

Per Jorginho il pallone è uno solo. E da sempre a casa sua lo porta mamma Maria Tereza, che nella carriera del ragazzo venuto dal Brasile, cresciuto a Verona, esploso a Napoli e ora consacrato a Londra, ha avuto un ruolo fondamentale. Un anno fa, quando «Giorgio» è sbarcato a Stamford Bridge, il video della mamma che entra nel negozio del club e si commuove quando vede la maglia con il nome del figlio, ha fatto il giro del mondo: ma dietro quelle lacrime e quell’abbraccio non c’erano solo i sacrifici, le speranze e i sogni che andavano ben oltre l’immaginazione.

C’erano anche le sedute di allenamento in spiaggia, gli insegnamenti tecnici precisi, i consigli di una ex calciatrice dai piedi buoni a un bambino magrissimo che sulla spiaggia di Imbituba, sulla costa meridionale di Santa Catarina nel sud del Brasile, era più piccolo del pallone.

Per chi non ci crede, ci sono i video su youtube, con mamma e figlio che oggi palleggiano, senza far mai cadere la palla. «Lei giocava e mi ha insegnato tantissimo — ha raccontato Jorginho —. Di calcio ne capisce, mi ha portato tante volte in spiaggia, giocavo l’intero pomeriggio e facevo pure del lavoro tecnico sulla sabbia. Poi sono entrato in una scuola calcio, seguendo sempre la mentalità imparata da mia madre».

CorSera racconta la storia di Jorginho

I genitori del giocatore hanno divorziato presto, il padre si è trasferito in un’altra città e Jorginho è cresciuto con la madre, che lavorava per un’impresa di pulizie e appena aveva un momento libero dava sfogo alla sua passione. Anche grazie ai quei lunghi pomeriggi con Maria Tereza, Jorginho ha coltivato il suo dono, riuscendo a proteggerlo nei momenti più duri, quando la voglia di mollare tutto era un pensiero fisso.

Perché il regista del Chelsea e della Nazionale di Mancini è andato via di casa molto presto e come spesso capita in Brasile è diventato uno dei tanti «meninos do futbol» che vivono assiepati in accademie più o meno ufficiali, nelle mani di agenti con pochi scrupoli: docce fredde, stanze senza luce elettrica, materassi accatastati per terra, pasti sempre uguali. Per uno che il calcio ce l’aveva già nel biberon, però è stato più facile resistere ed emergere, grazie ai consigli e agli incitamenti di Maria Tereza a non mollare mia di un centimetro: «Senza di lei non sarei arrivato fino a qui»”, lo riporta l’edizione online de ‘Il Corriere della Sera’.

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