Spalletti in conferenza: “Sono stato nella città del Papa, ora in quella di Diego Armando Maradona!”

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L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti è stato presentato oggi in conferenza stampa.

La conferenza è stata proposta in diretta da Radio Kiss Kiss Napoli, le parole del mister riportate dalla redazione di ForzAzzurri:

“Ho allenato a Roma, città del Papa, a San Pietroburgo, città degli zar, a Milano, città della moda. Completo il tour dell’anima nella città in cui il calcio ed i miracoli sono la stessa cosa. Sono nella città di San Gennaro e Diego Armando Maradona.” 

Cosa si sente di dire ai tifosi che sono rimasti delusi dalle ultime stagioni?
“C’è solo la strada dei risultati. Ciò che dai ai tifosi del Napoli lo rendono con gli interessi. Allenare il Napoli è un processo importante, mi piace lo slogan “Sarò con te”, è un grido di appartenenza che non deve mai mancare nello sport. È una mano forte che la città tende alla squadra e dovremo meritarla, meritare di vestire questa maglia. In questa città quasi tutti tifano Napoli, noi dobbiamo restituire questo amore, questo affetto con comportamento e disponibilità in campo.”

Quanto è centrale Insigne nel progetto tattico di Spalletti?
“Secondo me sarebbe meglio parlare prima con lui che con voi del nostro capitano ma siccome ne parlerò bene posso rispondere. Ci siamo sentiti dopo un gol fatto in Nazionale, gli ho fatto i complimenti e gli ho detto che mi farebbe piacere continuare il percorso al suo fianco. Nel calcio ci sono altre questioni e le andremo ad analizzare insieme. Gli faccio i complimenti, così come a Di Lorenzo. Insigne ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica. Sottolinea ancora i complimenti a Di Lorenzo per la sua qualità ed estendo i complimenti a Mancini perché ha messo insieme una squadra e non una selezione di calciatori.” 

Benvenuto al Sud mister, cosa chiede Spalletti a Luciano Spalletti?
“Io ho tutto, mi sveglio sempre in forma, poi mi deformo in base a chi incontro durante il giorno. Io sono qui per tentare di allenare bene questo Napoli e per fare più risultati possibile per il Napoli. Napoli è piena di uomini che hanno lasciato il segno, la mia squadra ed io vorremmo diventare delle persone ricordate dai tifosi del Napoli e da Napoli città.”

Sull’Europa League…
“Tengo molto a questa competizione, così come alla Coppa Italia, al campionato ed alle amichevoli. Ogni allenamento mette un premio giornaliero, piccolo che sia. Se ti alleni bene per sette giorni è sicuro che la partita la giochi meglio. Tengo a fare bene figura in campo perché è la mia squadra, la nostra squadra, si fa sul serio e non si snobba niente. Quando si va nel bosco ci sono gli animali, quello più feroce mette tutta la forza che ha, la forza non si dosa. Non c’è la maglia per le amichevoli, la maglia del Napoli è una sola.”

Secondo lei perché il Napoli ha perso forza negli ultimi dieci metri, come si spiega il crollo finale?
“Ho dato la mia disponibilità aggiungendo che avrei preferito partire da inizio stagione, Gattuso ha fatto uno splendido lavoro, gliene va dato merito. Lo conosco bene e so quelli che sono i suoi credo calcistici, è uno che ci mette sentimento. Ogni volta che ci ho giocato contro ho visto che sa fare il suo mestiere. Non so cosa possa essere successo per mancare quei due risultati ma hanno pedalato forte nel girone di ritorno.”

Lei era presente durante Inter-Juventus, che sensazioni ha avuto sull’episodio del fallo di Pjanic?
Recentemente hanno cambiato qualcosa nell’asse dirigenziale dell’AIA. Conosco molti arbitri, sono abbastanza anziano, è difficile per me sindacare sugli episodi, ne ho anche ricevuti a favore. Ho molta fiducia nella classe arbitrale, con alcuni ho un rapporto amichevole sempre all’interno della professionalità.”

Ha sentito Emerson Palmieri?
“Non posso rispondere ma è possibile che sia avvenuto un contatto”

Gli attaccanti hanno fatto molti gol con lei, vede margini di crescita con Osimhen?
“Osimhen ha tutte le potenzialità per poter fare bene, attacca la profondità, ha grandissime qualità. Sa fare gol e si danna per la squadra, gli interessa coprire spazi e metri per non lasciarli agli altri. Abbiamo anche Mertens e Petagna, saranno tutti utili.”

Che tipo di calcio giocherà il Napoli la prossima stagione?
“Il Napoli sarà una squadra brava a fare un po’ tutto. Se vedi squadra come City, Barcellona e Real ci sono dei momenti che tornano in difesa e si mettono a fare blocco squadra. Bisogna sapersi adattare, come ha fatto l’Italia per arrivare in finale. In una partita bisogna saper fare di tutto, il gol è la cosa più importante ma bisogna saper difendere, vincere contrasti, fare lavoro sporco.”

Mario Scala

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Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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