Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazione alla redazione de Il Corriere della Sera, ha parlato anche dell’addio di Mertens.
Spalletti si è detto amareggiato per lo scetticismo che si sta creando intorno al Napoli e si difende dall’accusa di aver favorito l’addio di Dries Mertens. L’intervista arriva a pochissimi giorni dall’inizio del campionato, giorni in cui la Società è chiamata a rispondere ai colpi di mercato della concorrenti al piazzamento Champions e, soprattutto, a completare la rosa in ogni reparto. Di seguito le parole del mister:
“Il nuovo Napoli vira nella direzione dei giovani forti, nel ridimensionamento degli ingaggi e nella filosofia della sostenibilità. Attorno a noi avverto scetticismo, mi dispiace. Perché ce la stiamo mettendo tutta per farci trovare pronti. Grazie a un mercato che, entro certi confini, sia funzionale alle nostre esigenze. Dybala non è arrivato, sento dire qua e là. Il tentativo è stato fatto dalla mia società, poi devi fermarti quando ci sono gli steccati”.
Spalletti su Raspadori…
“Le rispondo che non è un mio giocatore, che è un ragazzo che avrebbe tutte le caratteristiche per darci una mano. Giovane, forte, versatile in tutti i ruoli dell’attacco, intelligente e soprattutto educato. Ha personalità, e noi ne abbiamo persa un po’ nel passaggio da un ciclo all’altro. Vediamo, con lui saremmo nella giusta direzione. Sarebbe il sostituto naturale di Mertens”.
“Chiariamo: non sono stato io, non è stato il club a non volerlo con noi. Mertens avrebbe potuto darci una grande mano. Ma la società gli ha fatto una proposta e lui non ha accettato. Mi tengo fuori da queste dinamiche, ed è giusto così”.
Che tipo di rapporto ha con De Laurentiis?
“Diretto, frontale. E dunque vero. Per incontrarci a volte sono necessari compromessi caratteriali: a volte abbozzo io, altro volte lo fa lui. Siamo due persone forti”.