Il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti ha rilasciato una intervista ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’. Vi proponiamo alcuni passaggi.
Ancelotti: “Primo anno di transizione pensi già a cose nuove. Un assenza ha pesato. Su Liverpool e Davide…”
Frequenti il Calcio da oltre quarant’anni riesce ancora a sorprenderti?
«Il calcio cambia in continuazione, non puoi mai fermarti. Quest’ anno abbiamo fatto cose nuove, penso alla costruzione da dietro con tre o con due centrali. Ho uno staff giovane che mi tiene vivo e mantiene aggiornato».
Tuo figlio Davide che ruolo ha?
«È la voce critica, forse anche per via della confidenza. Lo ascolto, ascolto tutti e traggo le conclusioni».
Toglimi una curiosità: perché hai investito e insistito sul 4-4-2?
«Perché è un sistema che permette di coprire molto meglio il campo, migliora in prevalenza l’ aspetto difensivo. A livello offensivo non te lo so dire: a volte abbiamo fatto il 3-1-5-1, altre il 2-3-4-1. Con il 4-3-3 hai poca densità offensiva centralmente, spesso il centravanti si trova in uno contro 2… Fino a dicembre la squadra è andata benissimo, se in Champions non avessimo trovato il Liverpool nel girone saremmo passati tranquillamente. Alla ripresa qualcuno è calato e soltanto nella fase finale ci siamo ritrovati. Il primo anno è stato di transizione».
Gli sbandamenti difensivi non sono mancati, però. Non avresti fatto meglio a non abbandonare la linea di Sarri ben assimilata dai quattro dietro?
«Non è mancata la disponibilità dei giocatori al cambiamento. Da non trascurare il fatto che sulla difesa ha pesato molto la lunga assenza di Albiol».
In ritiro avevi detto: “Mica sono qui a pettinare le bambole”. Da agosto chi pettinerai?
«La fionda è tirata e pronta a colpire».
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