A Radio Marte, durante la trasmissione radiofonica “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto il vice presidente dell’AIC, Umberto Calcagno.
“Al momento non ci sono azione formali legali o contenziosi in corso. Se i provvedimenti De Laurentiis si limiteranno al 5% dello stipendio mensile di un calciatore allora loro stessi potranno presentare un ricorso ma non è detto che i calciatori faranno ricorso.
In caso contrario, la procedura non è più in autotutela da parte della società ma deve essere presentato un ricorso nei confronti del calciatore che ha intenzione di punire e questa dovrà essere vagliata da un collegio arbitrale.
L’ACI si inserisce nel procedimento ma devono essere loro a contattare noi. Finora non siamo stati interpellati.
Non si può parlare di sanzione quando si parla di ritiro. Il ritiro non è una sanzione, questa è prevista da un accordo collettivo.
Quando si parla di ritiro si parla di un qualcosa di propedeutico ad un incontro che verrà, serve a compattare la squadra, è un momento aggregativo. Il ritiro per sua naturalezza non è punitivo. Un ritiro non ha una durata specifica per essere considerato una sanzione, bisognerebbe entrare nei dettagli e capire cosa sia successo nel dettaglio. La commissione dovrà giudicare se il ritiro era necessario ai fini della preparazione di una partita oppure era da considerarsi qualcosa di punitivo o sanzionatorio.
Se si tratta di un ritiro punitivo hanno fatto bene a disertare ma in caso contrario no, hanno sbagliato. Bisognerebbe entrare nel merito e capire quali siano le reali cause che hanno spinto i giocatori a disertare e tornare a casa”.
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