La vittoria della seconda Coppa Italia fu un trionfo.

Il racconto della Coppa Italia vinta dal Napoli nel 1975-1976

Era il 29 giugno del 1976. Il Napoli affrontava in finale il Verona allo Stadio Olimpico di Roma per la Finale della 29ima edizione della Coppa Italia. I partenopei avevano vinto questo torneo, il secondo per prestigio, nel 1961-1962 (http://www.forzazzurri.net/napoli-lunica-squadra-ad-aver-vinto-la-coppa-italia-giocando-il-campionato-di-serie-b/), 14 anni prima. Addirittura quella competizione fu vinta giocando il Campionato di Serie B, unico caso nella storia. Il palmarès del Napoli contemplava già la Coppa delle Alpi del 1966 (http://www.forzazzurri.net/coppa-delle-alpi-delle-alpi-1966/), mentre la Coppa di Lega Italo Inglese sarebbe stata vinta l’anno dopo (http://www.forzazzurri.net/la-vittoria-della-coppa-di-lega-italo-inglese-nel-1976/). Insomma il Napoli degli anni ’60 e ’70 non era affatto alieno dalle vittorie nazionali ed internazionali, come erroneamente si potrebbe pensare oggi.

L’anno prima era giunta al secondo posto, in quel campionato che è passato alla storia come il campionato di core ‘ngrato! (http://www.forzazzurri.net/6-aprile-1975-juventus-napoli-2-1-prima-parte/ e http://www.forzazzurri.net/6-aprile-1975-juventus-napoli-2-1-seconda-parte/), in cui l’ex Altafini segnò il gol del 2-1 per la Juventus, vanificando la rimonta del Napoli del girone di ritorno.

Vinicio_Lazio_bigwInsomma, il Napoli di Luis Vinicio, che sistemava la squadra in campo, allora si diceva all’olandese, secondo il calcio totale, prometteva benissimo. Eppure, lo stesso Vinicio, forse per la precoce eliminazione in Coppa Uefa ai trentaduesimi per mano della Torpedo Mosca, o per un campionato non all’altezza dei precedenti, venne esonerato e sostituito dalla coppia Rosario Rivellino e Alberto Delfratti.

La Coppa Italia di quell’anno si disputava in due fasi. La prima estiva nel periodo agosto/settembre vide il Napoli fronteggiare Cesena, Reggiana, Foggia e Palermo. Nella seconda fase disputata a maggio/giugno il Napoli affrontò in un girone all’italiana (andata e ritorno) Fiorentina, Milan e Sampdoria.

La vera sorpresa avvenne, però, nel girone A, dove il Verona ebbe la meglio su squadre più quotate come l’Inter, la Lazio e Genoa. Il Napoli poteva affrontare la sfida del 29 giugno da favorita. Anche nel 1996-1997 il Napoli affronterà una squadra veneta in Finale da favorita, ma quella volta andò male e la Coppa Italia sarebbe stata vinta dal Vicenza, e il Napoli sarebbe anche stato retrocesso in Serie B. Ma questa è una triste storia. Le cose nel 1976 andarono decisamente meglio.

SavoldiIl Napoli scese in campo con Carmignani, Bruscolotti, La Palma, Burgnich, Vavassori, Orlandini, Massa, Juliano, Savoldi, Esposito, Braglia (allenatori Delfratti e Rivellino). Il risultato finale sarà di 4 – 0 per il Napoli, ma il risultato non inganni. Al 75′ la partita era ancora ferma sullo 0 – 0 quando Franzot e il portiere Ginulfi combinarono un pasticcio su un calcio d’angolo di Esposito e spinsero la palla nella propria porta. Allora, le partite non venivano trasmesse alla telvisione, ma alla radio e i napoletani vennero a conoscenza dell’autogol dalla voce di Sandro Ciotti.

Il 2 – 0 di Braglia del 77′ fu invece di ben altro spessore. Una serpentina in mezzo ai difensori veronesi, che evidentemente erano ancora scossi da quanto era avvenuto due minuti prima.

Ancora due minuti e Beppe Savoldi avrebbe portato il Napoli sul 3 – 0 (http://www.forzazzurri.net/chi-era-savoldi-lunico-calciatore-del-napoli-che-ha-fatto-4-gol-alla-juventus/) con un tap in su una parata di Ginulfi che non aveva trattenuto un tiro di Burgnich.

Napoli,_Antonio_Juliano,_Coppa_Italia_'75-76A 4′ dalla fine Savoldi avrebbe portato il risultato sul 4 – 0, consentendo al Napoli di prendere parte per la seconda volta alla Coppa delle Coppe l’anno successivo.

Quel risultato così ampio probabilmente era nella mente di quei napoletani che il 20 ottobre del 1985 (tra questi c’ero anche io, anche se non avevo ricordi della partita che si era disputato 9 anni prima) assistettero a Napoli Verona (campione d’Italia l’anno precendete) al San Paolo e che si godettero uno dei più bei gol della storia del calcio, quello di Maradona che da tre quarti campo al volo inganna un incolpevole Giuliano Giuliani (portiere del secondo scudetto del Napoli).

Spetterà al capitano Antonio Juliano sollevare la Coppa Italia al cielo per la seconda volta nella storia del Napoli. Peccato che proprio in quei giorni Luis Vinicio stesse firmando il suo passaggio alla Lazio.

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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