Antonio Juliano: “Ma tu lo sai perché mi hanno sempre chiamato Totonno? Totonno sta per Salvatore, non per Antonio”

Riprendiamo da questa domanda posta da Antonio Juliano a Mimmo Carratelli. Davvero, Juliano è l’uomo più importante della storia del Napoli. Non solo per le sue oltre 500 partite ufficiali disputate con la maglia del Napoli (il secondo dietro Giuesppe Bruscolotti); non solo per le prime vittorie del Napoli nelle Competizioni Europee, quali la Coppa delle Alpi nel 1966, la Coppa di Lega Italo Inglese nel 1976 e anche la Coppa Italia del 1975-1976; ma anche per il ruolo fondamentale avuto nell’acquisto dei due giocatori più prestigiosi che abbiano mai giocato nel Napoli: Ruud Krol e Diego Armando Maradona.
Krol, raccontò, infatti che Juliano, in qualità di Direttore Generale, andò in Canada, a Vancouver e gli disse: “Ora puoi venire, non parto senza di te. Così parla col presidente del Vancouver e il giorno dopo mi porta a Napoli“. Quello sarà l’anno del terribile terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980, ma i napoletani ebbero Ruud Krol, grazie ad Antonio Juliano. Totonno parlava poco, ma quando chiedeva era difficile dirgli di no.
Neanche Diego Armando Maradona gli disse di no. Ed il 30 giugno del 1984 el pibe de oro divenne un calciatore del Napoli! Juliano racconterà che l’acquisto di Maradona fu unacquisto che avvenne, almeno inizialmente, contro la volontà di Ferlaino. Il Presidente un giorno, gli disse: “lei ci ha messi con le spalle al muro: ora, se non lo prendiamo, dobbiamo andarcene tutti“. (Fonte: Repubblica 04/11/1997)
Gli scudetti, però, furono vinti da DG diversi, Italo Allodi nel 1986-1987 e Luciano Moggi nel 1989-1990. Quando nel 1985, infatti, Italo Allodi abbandonò la sua partecipazione alla Domenica Sportiva per passare al Napoli, Juliano decise di lasciare, ma molto signorilmente così salutò l’arrivo del suo collega di Asiago: “Gli auguro di vincere lo scudetto, il Napoli che lascio è ben diverso da quello che rilevai. C’ è Maradona. C’ è un fatturato salito da undici a venticinque miliardi l’ anno, c’ è un valore tecnico complessivo sei volte superiore” (Fonte: Repubblica 17/05/1985). Non avrebbe, dunque, ufficialmente vinto gli scudetti Juliano, ma li visse da tifoso e commentatore.
Ma da dove viene Totonno Juliano? La sua infanzia fu vissuta a San Giovanni a Teduccio, dove il padre salumiere era costretto a pagare i danni fatti dal figlio, che ripetutamente ruppe un’edicola votiva della Madonna dell’Arco. A 16 anni la famiglia si trasferì a Poggioreale. A 17 anni (il 31 maggio del 1962) debuttò nel Napoli, in una partita di Coppa Italia contro il Mantova.
I numeri di Marek Hamsik sono molto vicini a quelli di Antonio Juliano, però, Totonno ha la storia dalla sua parte. Auguriamo davvero a Marek Hamsik, nonostante le voci recenti di un suo possibile addio al Napoli, di diventare importante nella storia della squadra partenopea come quel bambino di San Giovanni a Teduccio che rompeva le edicole, ma questo vorrebbe dire almeno 25 anni di Calcio Napoli!
Amedeo Gargiulo
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