Udinese Napoli, due squadre sull’orlo di una crisi di nervi
si sono affrontate alla Dacia Arena di Udine. Risultato finale 1-1. Il Napoli è sceso in campo con il 442, con Callejon e Mertens, mentre Insigne ha avuto compiti più di copertura che di ripartenza fornendo poco appoggio alle punte Lozano a sinistra e Mertens a confluire al centro dalla destra. L’Udinese con il modulo 352 ha maggiormente rinforzato il centrocampo con De Paul e Fofana pronti a spingere di più in fase offensiva.
PRIMO TEMPO
Pochissime azioni degne di nota se non due tiri di Insigne e Lozano finiti in curva sopra la traversa della porta avversaria. Al 31° il gol dell’ Udinese che ripartendo in contropiede dopo un’azione napoletana, trova un cuneo libero a centrocampo laddove si inserisce Fofana, passaggio a Lasagna che di destro, incrociando il tiro, supera Meret alla sua destra.
SECONDO TEMPO
Il Napoli si presenta in campo orfano di Insigne sostituito da Llorente. La manovra sembra più fluida ed i partenopei prendono in mano le redini del gioco alzando la linea di centrocampo e pressando, di fatto, l’Udinese nella propria metà campo. Il Napoli ci prova ad impegnare il portiere friulano, ma soltanto al 68° su iniziativa di Zielinski, servito da Mertens, con un tiro di sinistro a giro gli azzurri pareggiano. Musso, portiere friulano, rimane di sasso. Fino alla fine della gara è solo il Napoli in campo anche con Younes, sostituto di Lozano, che sfiora la rete. Infine Llorente con un colpo di testa non riesce a superare l’attento Musso.
Finisce con gli animi piuttosto surriscaldati, con ammonizioni a Callejon, Mertens e persino con l’espulsione dalla panchina di Maksimovic.
TOP
Di Lorenzo, si muove bene tra la difesa ed il centrocampo; le insidie maggiori sono partite da sue iniziative sulla destra che hanno spesso aperto il gioco alle punte, Llorente e Mertens in primis. Il ragazzo appare inserito al meglio negli schemi di mister Ancelotti e continua il suo momento di forma.
FLOP
Insigne, lento ed impacciato per tutto il corso del primo tempo, non ha mai proposto iniziative per le punte e concludere egli stesso in porta. In questo momento gli difetta l’intuito a cui aveva abituato il suo pubblico. Appare evidente il momento no, frutto di una condizione psicologica davvero fragile su cui il tecnico Ancelotti dovrà lavorare parecchio.
Francesco Masucci
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