Napoli può vincere un possibile arbitrato. I giocatori vogliono chiedere scusa ai tifosi. Ancelotti intoccabile?

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NAPOLI ARBITRATO ANCELOTTI – A ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, sono intervenuti alcuni opinionisti e giornalisti per discutere sulla possibilità del Napoli di vincere un possibile arbitrato con i calciatori, su Ancelotti ed altro.

Questi i loro interventi riportati da ForzAzzurri.net:

Padovan: “Ronaldo-Sarri? Ha ragione l’allenatore. Ancelotti è da esonero”
Giancarlo Padovan, ex direttore di Tuttosport: “Screzio Ronaldo-Sarri? Ha ragione Sarri, perché è l’allenatore e perché ha il diritto e il dovere di farlo, anche alla luce della prestazione del giocatore. La ragione è dalla sua parte e lo sono anche i tifosi, che hanno visto un allenatore che non ha paura di prendere decisioni. Lo screzio c’è stato, ma Ronaldo o si mette in linea come gli altri e gioca come sa, oppure va fuori. La coppia che merita di giocare ora è quella composta da Dybala e Higuain. Ronaldo è un fuoriclasse, ma ora come ora non può giocare titolare. Col Milan non stava giocando bene, che l’allenatore poi lo ringrazi dopo la partita non so a cosa serva. Mi aspettavo un altro tipo di dichiarazioni, Sarri ha fatto una cosa che nessuno farebbe mai: non so quanti abbiano sostituito Ronaldo prima del 55’. Ancelotti se non si chiamasse così, sarebbe stato già esonerato e se non andassero bene le prossime due con Milan e Liverpool lo esonererei. Sta facendo male, c’è poco altro da dire. Il suo Napoli è al di sotto delle potenzialità e delle aspettative. Nessuno gli chiedeva di essere davanti a Juve e Inter, ma perlomeno a ridosso. Bisogna invertire la tendenza. Conte finora resiste anche lui con sofferenza, l’Inter adesso non gioca bene ma ha la scusante dell’organico e che in questo momento la società non gli ha fissato un obiettivo specifico e ha meno pressione”.
Chiariello: “Cristiano Ronaldo è soggetto alle leggi? E Ancelotti?”
Umberto Chiariello con il suo EditoNuovo: “Oggi si riprende il tema di Cristiano Ronaldo. Abbiamo scoperto che se un calciatore percepisce uno stipendio di oltre 30 milioni allora è legibus solutus, cioè estraneo all’essere sottoposto alla legge. Noi a Napoli ne sappiamo qualcosa, Maradona viveva di notte e non era soggetto alla legge, avendo un demone interiore. Cristiano Ronaldo non verrà punito, per non aprire una crepa nella Juve: davanti i soldi vale il principio dell’utilitarismo. E a Napoli anche Carlo Ancelotti è intoccabile? In virtù di quel grande palmares? Ma se il Napoli gioca male di chi è la colpa? Ah, c’è il curriculum. E chi ha il curriculum è legibus solutus”.
Galli: “Cistana seguito dai top club, può arrivare in alto”
Giuseppe Galli, agente di Andrea Cistana: “La convocazione di Cistana è un premio per il ragazzo, sta facendo bene in questo inizio di campionato ed è una grande soddisfazione. I tempi sono cambiati, prima si considerava maturo un calciatore a 30 anni. Questa convocazione per lui è un premio, non farà il titolare in Nazionale probabilmente. Purtroppo in Serie A ci sono troppi stranieri e pochi italiani. Diverse squadre importanti lo stanno seguendo, ma il Brescia ha un grande presidente e ha un’alta considerazione del giocatore. Cistana deve ancora fare esperienza, magari facendo un altro anno di Serie A con un ruolo importante. È un giocatore che ha ancora il 60% di crescita, rendiamoci conto di dove possa arrivare. Il Brescia ha giocato quasi sempre bene, perdendo partite che non meritava di perdere, a parte l’ultima col Torino. La squadra è giovane e neopromossa, ci sta avere un attimo di calo dopo tante partite al massimo livello”.
Tarallo: “Ritiro e crimini, non è una coincidenza”
Carlo Tarallo, giornalista di Dagospia: “La notizia per cui i calciatori vogliono chiarire la propria posizione è anche dovuta agli eventi di criminalità che hanno colpito i giocatori. Essendo stata mobilitata la DIGOS per l’effrazione in casa di Allan, c’è il sospetto che l’evento possa essere collegato con la situazione attuale dei calciatori. Se fosse una coincidenza sarebbe una specie di allineamento di pianeti. Al momento però nessuno ha certezza, non lo sapremo finché non si prendono i responsabili. I giocatori hanno percepito fin dal giorno dell’allenamento a porte aperte un clima di odio nei loro confronti. I giocatori vogliono chiedere scusa ai tifosi, sanno di aver sbagliato per aver disertato il ritiro e vogliono dare la loro versione. Versione che credo riguardi l’atteggiamento offensivo del vicepresidente nei loro confronti. Penso che la società dovrebbe intervenire con un comunicato stampa per prendere posizione e recuperare un po’ di buon senso. Il problema di Insigne non è legato alla fascia di capitano, ma è il timore di essere aggredito”.
Vigna: “Caso ritiro, il Napoli ha buoni argomenti per vincere un possibile arbitrato”
Carlo Vigna, avvocato e arbitro: “Il Napoli ha una duplice possibilità: irrogare direttamente una multa fino a 1/12 dello stipendio e in quel caso sono i giocatori a dover attivare la procedura di arbitrato; diversamente, se la multa fosse di importo più elevato fino al 25% non potrebbe farlo senza attivare la stessa società la procedura arbitrale. L’arbitrato dovrebbe seguire singole procedure, non è un’azione unica nei confronti di un soggetto collettivo. I lavoratori sono tutti intesi come singoli. Poi esistono dei regolamenti interni che non possono derogare le norme di primo livello ma hanno un peso. La vedo difficile che comunque una parte della squadra possa uscire vincitrice e un’altra perdente. Il thema decidendum è se ci fosse un obbligo di rispettare la disposizione del ritiro: se fossimo di fronte ad un ritiro aziendale, ci sarebbe da discutere perché se un lavoratore dimostra di avere esigenze concrete per il ritorno a casa senza togliere tempo alle attività diurne, potrebbe esimerlo. Ma nel caso del calcio è diverso: il ritiro spesso è fatto per creare uno spirito di squadra. Se dovessi giudicare a naso, il Napoli ha sicuramente buoni argomenti. Sulla questione dei diritti di immagine, c’è da capire quanto di colpa ci sia per la condotta dei calciatori. Il danno non c’è nell’azione in sé di non prendere parte al ritiro, perché condotte isolate sarebbero state più facilmente discutibili per le esigenze di cui si è parlato. Il fatto che la comunicazione del ritiro non abbia seguito una procedura molto formale potrebbe avvantaggiare i calciatori, ma c’è da capire sempre quali sono le regole interne sull’argomento”.

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Vincenzo Vitiello

Giornalista --- Vice Direttore

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